Il familiare può uscire temporaneamente dalla struttura o ricevere visite?
Una delle maggiori preoccupazioni di chi decide di far entrare un proprio caro in RSA riguarda la libertà di movimento e la possibilità di avere contatti con il mondo esterno. In molte Residenze Sanitarie Assistenziali, infatti, sono previsti regolamenti interni che disciplinano sia le uscite temporanee dell’ospite sia le visite dei familiari. Ecco cosa sapere in merito.
1. Uscite temporanee: come funzionano
- Uscite programmate
- Alcune RSA consentono ai propri ospiti di uscire in determinate fasce orarie, purché non vi siano controindicazioni mediche.
- Talvolta, è richiesta la firma di un registro in entrata e in uscita, per motivi di sicurezza e per sapere chi è momentaneamente fuori struttura.
- Autorizzazione del medico e/o del personale
- Se l’ospite richiede un’uscita per visite familiari, appuntamenti medici esterni o brevi passeggiate, il personale sanitario potrebbe valutare le condizioni cliniche per garantire che l’uscita sia sicura.
- In caso di pazienti con gravi patologie o notevoli difficoltà motorie, è possibile che il personale suggerisca la presenza di un accompagnatore qualificato.
- Rientro notturno
- Alcune strutture, previa approvazione e per ragioni specifiche (eventi familiari, festività), possono consentire all’ospite di trascorrere una o più notti fuori dalla RSA.
- Generalmente, queste uscite devono essere concordate con anticipo per organizzare eventuali terapie o controlli sanitari necessari.
2. Visite dei familiari: regole e orari
- Orari di visita
- Quasi tutte le RSA stabiliscono fasce orarie precise durante le quali i parenti e gli amici possono accedere alla struttura, in modo da non interferire con le terapie o i momenti di cura personali.
- È comune che i weekend abbiano orari più flessibili per agevolare i visitatori che lavorano.
- Misure di sicurezza e privacy
- Per garantire riservatezza agli ospiti e rispettare eventuali necessità sanitarie, possono essere previsti protocolli (ad esempio, visitare il familiare in spazi comuni o in stanza a seconda della volontà e del consenso dell’ospite).
- In situazioni emergenziali (come malattie infettive diffuse), la RSA potrebbe limitare gli accessi o richiedere particolari procedure igieniche (mascherine, distanziamento, green pass, ecc.).
- Eventi speciali e feste
- Molte RSA organizzano momenti di festa (compleanni, ricorrenze, Natale, Pasqua) in cui i familiari sono invitati a partecipare attivamente.
- Queste occasioni favoriscono l’inclusione sociale, la serenità dell’ospite e rafforzano il legame con la famiglia.
3. Cosa considerare per una buona organizzazione
- Piano di assistenza personalizzato
- In base al grado di autosufficienza e allo stato di salute, il personale sanitario può modulare la frequenza e la durata delle uscite.
- Importante valutare se l’ospite necessita di aiuti (carrozzine, deambulatori, accompagnatori) per evitare rischi o incidenti.
- Confronto con il personale
- Prima di organizzare visite o uscite, è consigliabile parlare con gli infermieri o con l’educatore/animatore della struttura.
- In questo modo, si potrà coordinare la gestione dei pasti, delle terapie e di eventuali esami medici, evitando sovrapposizioni o disagi.
- Rispetto delle regole interne
- Ogni RSA ha un regolamento che i familiari e gli ospiti sono tenuti a rispettare (orari, modalità di registrazione, procedure di sicurezza).
- Essere puntuali e informare sempre il personale in caso di uscite non previste permette di garantire un ambiente sicuro e ben organizzato.
4. Vantaggi di mantenere i contatti con l’esterno
- Benessere psicologico
- Le visite regolari dei familiari e la possibilità di uscire aiutano a preservare l’autostima dell’anziano, ridurre la sensazione di isolamento e mantenere legami affettivi vivi.
- Anche brevi momenti di autonomia (come una passeggiata o un pranzo fuori) possono migliorare l’umore e l’equilibrio emotivo dell’ospite.
- Mantenimento delle relazioni
- Continuare a frequentare parenti e amici o partecipare a eventi in famiglia contribuisce a rafforzare il senso di identità e l’appartenenza alla comunità.
- Per chi vive in RSA, sapere di poter uscire di tanto in tanto può rendere più leggero il passaggio dalla vita in casa alla struttura.
- Adattamento graduale
- Soprattutto nelle prime settimane di inserimento in RSA, la possibilità di uscire o ricevere visite frequenti aiuta a superare più rapidamente la nostalgia di casa.
- Un inserimento graduale, con momenti trascorsi fuori dalla struttura, riduce stress e senso di distacco, favorendo un migliore adattamento.
Conclusioni
Nella maggior parte delle RSA, è consentito ai familiari di far visita agli ospiti, e spesso è permesso all’anziano di uscire temporaneamente dalla struttura, purché non vi siano restrizioni mediche o organizzative. Queste uscite o visite vanno sempre concordate con il personale, tenendo conto dell’equilibrio tra le esigenze di cura e la libertà individuale dell’ospite.
Mantenere legami affettivi e, quando possibile, la possibilità di uscire è un aspetto importante del percorso di assistenza, perché incide positivamente sul benessere psicofisico e sull’integrazione sociale della persona anziana o non autosufficiente.