Come gestire la parte psicologica ed emotiva dell’anziano?

Come gestire la parte psicologica ed emotiva dell’anziano?
Quando si parla di assistenzain RSA, spesso ci si concentra sugli aspetti pratici (cure mediche, riabilitazione, attività ricreative). Tuttavia, la dimensione psicologica ed emotiva riveste un ruolo altrettanto fondamentale nel garantire il benessere dell’ospite. Ecco alcune linee guida per supportare il familiare anziano e favorirne l’equilibrio mentale ed emotivo.


1. Importanza del sostegno emotivo

  1. Conservare la dignità e l’autonomia
    • Anche se l’anziano ha bisogno di aiuto in diverse attività, è importante lasciargli spazi di autonomia e di scelta, per preservare l’autostima e la sensazione di controllo sulla propria vita.
  2. Valorizzare la storia personale
    • Invitare l’anziano a raccontare episodi del passato, a condividere ricordi, fotografie o oggetti cari può rafforzare la consapevolezza della propria identità e creare un clima più intimo e familiare.
  3. Riconoscere le emozioni
    • Rabbia, tristezza, paura, nostalgia sono reazioni naturali di fronte a un cambio di vita, come l’ingresso in RSA. Accogliere queste emozioni senza giudizio né minimizzarle aiuta l’anziano a sentirsi compreso.

2. Comunicazione e ascolto attivo

  1. Creare momenti di dialogo
    • Organizzare visite (o, se non possibile, telefonate e videochiamate) in cui si abbia il tempo di ascoltare le esigenze e i desideri dell’anziano senza fretta.
    • Piccoli rituali, come un caffè insieme o la lettura di un giornale, possono diventare occasioni di confronto e vicinanza.
  2. Porre domande aperte
    • Invece di limitarsi a chiedere “Come stai?”, provare con domande più specifiche: “C’è qualcosa di nuovo che ti è piaciuto in RSA?”, “Ti va di raccontarmi cosa hai fatto oggi?”.
    • Stimolando la conversazione, l’anziano si sente partecipe e invogliato a esprimere ciò che pensa e prova.
  3. Prestare attenzione al linguaggio non verbale
    • Gesti, espressioni del viso e toni di voce possono rivelare molto più delle parole. Se noti sguardi malinconici o posture chiuse, cerca di capire se vi è un malessere profondo, magari non verbalizzato.

3. Supporto professionale

  1. Psicologo o psicoterapeuta
    • Alcune RSA hanno uno psicologo interno o un consulente esterno: il supporto psicologico aiuta l’anziano a elaborare paure, insicurezze e a gestire meglio l’adattamento alla nuova realtà.
    • Anche i familiari possono usufruire di incontri di sostegno per confrontarsi sulle difficoltà emotive legate alla cura dell’anziano.
  2. Terapie occupazionali
    • Attività come la musicoterapia, l’arteterapia o la pet therapy possono favorire l’espressione emotiva e ridurre ansia, agitazione o depressione.
    • L’anziano riscopre piacere e relax attraverso l’uso di strumenti creativi o la vicinanza con animali, in un clima di condivisione.
  3. Supporto spirituale
    • Per molti anziani, la dimensione spirituale o religiosa è una risorsa importante. Se la persona lo desidera, valutare la presenza di un cappellano o di figure di riferimento religiose nella RSA può rassicurarla e alleviare paure legate alla malattia o all’invecchiamento.

4. Ruolo della famiglia

  1. Presenza costante, ma rispettosa
    • Mostrare vicinanza senza essere eccessivamente invadenti: se l’anziano ha bisogno di momenti di solitudine o di socializzare con i compagni in RSA, lasciarlo libero di scegliere.
    • Equilibrare le visite e i contatti secondo le sue preferenze e le sue energie fisiche ed emotive.
  2. Condivisione delle decisioni
    • Per quanto possibile, coinvolgere l’anziano nelle scelte (orari di visita, eventuali uscite, abbigliamento da portare in RSA). Questo rafforza il suo sentimento di dignità e autonomia.
  3. Creare un ambiente familiare
    • Portare in RSA oggetti personali, foto, libri o piccoli arredi che ricordino l’atmosfera di casa. Questo aiuta l’anziano a riconoscersi negli spazi e a sentirli più familiari.

5. Attività sociali e ricreative

  1. Laboratori di gruppo
    • Incontrare altri ospiti in attività ludiche o creative stimola la socializzazione, riduce la noia e la sensazione di isolamento, favorendo la nascita di nuove amicizie.
    • Il dialogo con persone coetanee aiuta a condividere esperienze di vita, difficoltà e ricordi.
  2. Eventi e momenti di festa
    • Festeggiare compleanni, ricorrenze o momenti speciali crea un clima di gioia e mette in luce l’importanza di ogni ospite come individuo.
    • Invitare amici o parenti a partecipare a queste occasioni rafforza il sostegno emotivo e la percezione positiva della vita in RSA.
  3. Passeggiate ed escursioni
    • Se possibile, organizzare piccole uscite (nel giardino della struttura o in luoghi vicini) riduce la sensazione di confinamento e migliora l’umore, anche grazie al contatto con la natura o con ambienti diversi dal solito.

6. Monitoraggio costante

  1. Feedback regolari
    • Parlare con il personale (infermieri, animatori, assistenti sociali) per avere un riscontro sull’umore e sul comportamento dell’anziano quando i familiari non sono presenti.
    • Se emergono malesseri, intervenire subito con proposte mirate (colloqui con lo psicologo, attività occupazionali, incontri con parenti).
  2. Rivalutare le esigenze
    • Le condizioni di un anziano possono variare nel tempo. È importante aggiornare periodicamente il piano di assistenza, tenendo conto di eventuali peggioramenti fisici o variazioni nell’equilibrio emotivo.
  3. Comprendere i limiti
    • Anche con tutto il supporto possibile, l’anziano potrebbe vivere momenti di tristezza o demotivazione. Accettare e normalizzare queste emozioni è fondamentale per non forzare reazioni positive “a tutti i costi”.

Conclusioni

La cura della parte psicologica ed emotiva dell’anziano in RSA è un processo continuo che richiede attenzione, empatia e collaborazione tra familiari, personale sanitario e, quando necessario, figure professionali specializzate. Creare un ambiente sereno, valorizzare la storia e i sentimenti della persona, proporre attività significative e offrire sostegno psicologico quando serve sono tutte strategie che permettono di migliorare la qualità di vita in RSA.

Con il giusto equilibrio tra vicinanza familiare, rispetto dell’autonomia individuale e supporto professionale, l’ospite può riscoprire serenità e sentirsi davvero accolto nella sua nuova realtà.

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